Voci dal mare: dialogo tra due generazioni.

P1010592

Caro ragazzo,

mi trovi qui, pensieroso, a sorseggiare un buon vino, mentre osservo i riflessi del fuoco che giocano con il vetro del calice che lo contiene.
Mi sento di scriverti una lettera, come si faceva un tempo, quando a seconda dell’importanza della missiva e del suo destinatario, la si sceglieva con carta di qualità, di spessore, di buona fattura.

Una di quelle “carte” che non vanno più di moda, quelle che necessitano di un francobollo per arrivare a destinazione, quelle che, come nella vita, se sbagli a scrivere, non puoi più cancellare. Ma devi ricominciare da capo.
Non che io non sia capace di scriverti una semplice mail, intendiamoci. Ma se fra qualche tempo deciderai, pensando a me, di rispolverare da un’antica e buia soffitta ciò che oggi è presente ma che un domani sarà semplicemente “il” passato ed a testimonianza di questo anziano signore, troverai qualcosa scritto di mio pugno, con apici e rotondità, con uno stile, e non un semplice ed un impersonale “file” scritto con caratteri “standard”, uguali per tutti. Ed io non sono “tutti”, nonostante la distanza che ci separa.

La decisione di festeggiare la tua laurea a bordo di una nave, mi ha reso felice. Per tante ragioni. Ricordo quante sere abbiamo1098039_10201196683313294_1578887800_n
trascorso insieme, tu accoccolato ai miei piedi, ed io a raccontarti storie ed avventure, viaggi e paesaggi, con protagonisti sempre diversi ma con un filo conduttore comune: le navi…ed il mare.
Mi hai reso felice perché forse dentro di te è rimasta l’intima essenza di quei racconti di allora. E seppure tu fossi un interlocutore ancora bambino, mi allieta pensare che la mia passione ti possa aver lasciato una traccia, un segno, un messaggio sotto forma di sogno.

Oppure, la mia è solo la semplice illusione di un uomo che invecchia e che vuol comunque lasciare qualcosa di sé in eredità.
Le giornate per mare hanno rappresentato una parte importante della mia vita. Quando ancora la parola “crociera” non era sinonimo di vacanza, ma piuttosto di “viaggio”. Con tutto ciò che una parola così semplice ma allo stesso tempo complessa nei suoi significati, può comportare.

Viaggio…ma cos’è un viaggio…. ?

Il viaggio non ha solo una dimensione fisica, legata allo spostamento. Il viaggio è predisporre la propria mente nel capire ed osservare ciò che si incontra nel proprio percorso. Allenare il proprio spirito all’interazione con culture molto diverse dalla propria. Tenere viva dentro di sé quella fanciullesca ma tanto meravigliosa voglia di stupirsi davanti ad un paesaggio, o percorrendo l’antica via di una città sconosciuta, o semplicemente stando sdraiati con le mani dietro la testa ed una coperta sulle gambe per difendersi dalla brezza marina… e guardare l’orizzonte increspato, ed intraprendere un viaggio nel viaggio, un viaggio entro confini incerti e non definiti…. un viaggio dentro di sé…

P1010596Viaggiare per mare, mi ha permesso di viaggiare assai di più rispetto a quanto io abbia effettivamente fatto. Ha permesso di esplorare me stesso, di ritrovarmi quando nella vita nessuna bussola e nessun punto cardinale sembravano indicarmi una direzione.
Certo, quello che a bordo vivrai , non sarà quello che ho vissuto io. Sai, un tempo quel piccolo-grande mondo galleggiante che ti ospiterà aveva presupposti ingegneristici ben differenti. Le navi che allora a me parevano enormi, ora sarebbero ben poca cosa rispetto ai nuovi giganti del mare. Sulle prue affusolate che regalavano tanta superficie al cielo, potevi osservare i marinari correre avanti e indietro impegnati nelle manovre, e non era raro scorgere il Comandante ed i suoi ufficiali scrutare il tutto dalle “alette” del ponte di comando, allora ancora “scoperte” ed esposte al vento, alla pioggia, alle intemperie.

Tiro al piattello.La poppa aveva le sue rotondità ed un fascino arcano e magnetico, quello della visione sulla “scia” e del suo misterioso potere ipnotico, un potere che ti astraeva ed isolava da ogni cognizione spazio-temporale, tale da rendere un’ora lunga quanto un minuto. Sorrido, se ripenso che l’animazione di allora era il tiro al piattello, la corsa dei cavalli, la caccia al tesoro…e..ebbene si… quanto ci divertivamo!

Caro ragazzo, tu troverai ben altro. Troverai navi confortevoli con teatri, spettacoli ipertecnologici, locali e bar ed una serie infinita di ristoranti e divertimenti.
Troverai ascensori panoramici di cristallo, cabine con balcone e televisori interattivi al plasma, mentre “ai miei tempi” esisteva ancora la divisione per classi e tanti di quegli alloggi, allora estremamente spartani, usufruivano solo dei servizi in comune.

DSC02859_zpsicitrrcdEppure, non so se troverai la stessa “magia” a bordo, quella “magia” e quello stile che riflettevano la voglia di far crescere e progredire un Paese uscito da pochi decenni da una guerra. Quella voglia di avere un proprio stile e farlo conoscere al mondo. Quel desiderio di confrontarsi senza paure proprio con il mondo, cavalcando la propria arte, il proprio design e la propria creatività.

Ecco….ci risiamo. Anche io come tanti altri mi trovo ad inciampare in quei “luoghi comuni” tipici di chi ha la mia età.
Tipici di chi, travolto dai propri ricordi, tenda a confondere il rimpianto e l’irripetibilità di una giovinezza, la propria, con la bellezza e l’unicità di un’epoca che non sarebbe giusto considerare migliore di quella contemporanea. Certamente diversa ma non migliore, e non migliore delle epoche che verranno. Non sarebbe giusto considerarla tale per te in primis, e per la tua generazione. Perché non potrei mai negarti la mia fiducia, fiducia nella tua capacità di poter a tua volta contribuire a far di più di quanto fatto dalla mia, nell’essere tu stesso protagonista e far tornare altri ad esserlo. Il futuro è da scrivere, e non ho dubbi tu possa farlo al meglio.

Nella mia esistenza, navigare è stato sinonimo di libertà. Ha accompagnato, sostenuto, amplificato la mia libertà di uomo.
Lo ribadisco con forza soprattutto oggi, in un momento storico così particolare, con impotente tristezza. Quanti porti ho visitato e che oggi sono preclusi perché dominio dei “Signori del male”. Quante cose sono accadute dal mio primo viaggio e che hanno reso le frontiere di questo Mondo sempre più piccole ed inaccessibili.

Ho viaggiato per conoscere, pensando idealmente di poter sempre raggiungere qualsiasi angolo remoto, in qualsiasi oceano o  continente. Ma ora pare che questo ci venga negato, se non a fronte di rischi fino a poco tempo fa non preventivabili.
Penso a te, agli anni che ti aspettano, alle esperienze che tu stesso vivrai, e vorrei darti delle certezze.IMG_20160307_175902-1

Forse non sarà sempre così. Non posso purtroppo prevederlo. Ma quello che posso dirti, è di guardare avanti sempre, con estrema lucidità, affinchè ti venga “rubata” solo una minima parte di ciò che ti spetta come cittadino del Mondo.
A bordo della tua nave e delle future navi che abiterai, ed in tutti i mari che solcherai, avrai comunque momenti in cui il tuo sguardo si perderà in orizzonti senza fine, ed i tuoi occhi rifletteranno i colori accesi di un tramonto. Vivrai l’irrequieta curiosità dell’approdo in ogni nuovo porto, in ogni nuovo popolo da incontrare e scoprire, in ogni nuova città da visitare. Goditi la spensieratezza dei tuoi anni migliori nei momenti in cui li vivi, e non solo quando si saranno trasformati in ricordi, diapositive o foto istantanee. Vivi le palpitazioni e l’emozione nel veder entrare nel salone da ballo un angelo sconosciuto vestito in abito da sera…come accaduto a me ..con tua nonna……tanto tempo fa….

Sappi che tutto questo, nessuno potrà mai portartelo via. Rimarrà, in qualsiasi nave, in qualsiasi tuo viaggio ed in qualsiasi epoca…e sopravvivrà a qualsiasi minaccia.

Buon vento ragazzo mio. Da oggi, sarò io a sedermi ai tuoi piedi ed, in silenzio, stare ad ascoltare i tuoi racconti……”

Massimiliano Lecca 

Autore: Felix73

Condividi questo post su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam