MSC Opera Natale 2016

Ciao a tutti, siamo appena tornati dalla nostra crociera ai Caraibi con MSC Opera e il nostro giudizio è assolutamente positivo. Il volo con Meridiana da Milano Malpensa è stato puntualissimo e abbastanza confortevole (comunque in linea con qualsiasi charter). Al nostro arrivo abbiamo perso abbastanza tempo nel controllo dei passaporti e procedure di vario tipo per effettuare l’imbarco. Sicuramente bisogna portare pazienza, soprattutto dopo il lungo viaggio dall’Italia ma i controlli sono molto restrittivi solo a Cuba; nelle successive isole si scende senza neanche portare il passaporto. 

é il nostro primo giorno a Cuba e, temendo di trovare il deserto in città per via della festività natalizia, decidiamo di fare un po’ di mare. Questa supposizione si rivelerà poi del tutto errata perché il Natale qui è scarsamente sentito e festeggiato. Usciti dal porto, dopo un centinaio di metri verso dx, troviamo un taxi molto più economico rispetto a quelli che ti aspettano proprio di fronte all’uscita. Con 30 euro A/R in 4 persone arriviamo a Playa de l’Este, considerata la spiaggia dei cubani e, in effetti, troviamo parecchie persone del posto che passano la giornata in spiaggia e anche qualche simpatico gruppetto di musicisti che si esibisce in riva al mare. Decidiamo di mangiare su un ristorantino con vista mare. Le condizioni igieniche non sono sicuramente quelle italiane però mangiamo del buon pesce a una cifra onesta (30 euro a coppia). Tornati in città, decidiamo di concludere il pomeriggio con un giro per il centro con le famose auto d’epoca. Un’esperienza davvero irripetibile, che vi consiglio di provare. Per quanto riguarda il prezzo, ho sentito parlare dagli altri viaggiatori di cifre fra le più disparate. In ogni caso a noi hanno chiesto 40 euro in 4 persone per un’ora di tour, con alcune tappe dedicate alle foto. Dopo il giro in auto, breve passeggiata alla scoperta, molto casuale, dell’Havana vecchia, seguendo bene o male la fiumana di turisti a passeggio per le strade. Ma la vera scoperta dell’Havana avviene il giorno successivo, grazie a Josue, un ragazzo del posto che ho contattato via internet, grazie ai suggerimenti trovati su Tripadvisor. Senza di lui la nostra comprensione di Cuba sarebbe stata solo parziale. Josue, infatti, non solo ci accompagna a piedi per tutta l’Havana vecchia, mostrandoci i principali monumenti e luoghi di interesse, ma ci spiega anche quale è la vita quotidiana in questa splendida isola, il punto di vista dei giovani come lui, il funzionamento della sanità e dell’istruzione. Lo ascoltiamo incantanti per tutta la giornata. Ci concediamo un po’ di tempo anche per lo shopping: proprio vicino al porto, 250 metri circa sulla sinistra, si trova un mercato coperto con un’infinità di bancarelle e negozietti, dove vengono venduti dai più classici souvenir fino a quadri e tele. Per finire un mojito alla Boteguita Del Medio, che merita più come locale storico che non per la bontà del mojito in sé. 
 
Fra Cuba e la Jamaica si interpone un’intera giornata di navigazione. Per chi, come me, ha sofferto un po’ di mal di mare, il modo migliore per passare la giornata è distesi su un lettino in piscina. Qui l’effetto “tagadà” scompare come per magia. Vi consiglio di svegliarvi presto per accaparrarvi un lettino in posizione soleggiata e, soprattutto, non battuta dal vento.
 
La tappa in Jamaica è stata altrettanto bella. Alle 8 in punto si scende di corsa, cercando di essere fra i primi, per essere puntuali all’appuntamento con la nostra guida locale, Andrea, un signore italiano che vive a Ocho Rios da 20 anni. Anche in questo caso posso assolutamente dire che la nostra visita sarebbe stata del tutto limitata senza di lui e le sue spiegazioni. Durante gli spostamenti con il mini bus ci ha spiegato il più possibile della Jamaica e della sua economia, storia, cultura, senza mai annoiarci. Anzi, con la sua simpatia ed energia vitale ha contagiato tutto il gruppo. Come prima tappa ci siamo diretti verso la cascate Mayfield falls. Si tratta di piccole ma bellissime cascatine naturali, immerse nella giungla, che abbiamo risalito a piedi, immersi nell’acqua fino alla vita. Non sono pericolose né difficili ma sicuramente non le consiglierei a persone anziane o a famiglie con bambini più piccoli di 3 anni. è necessario munirsi di scarpette da scoglio e di un’abbigliamento adeguato: il costume 🙂 Per le foto, vi consiglio di portare una action cam, tipo go pro, o qualsiasi strumento che possa proteggere le vostre macchine fotografiche o telefoni. In certi punti l’acqua può arrivare a coprire tutto il busto e, scivolando o saltando da un sasso a un altro, si può rischiare di rovinare la propria camera. L’ingresso alle cascate costa 20 dollari. Da qui ci siamo diretti a Negril, nella bellissima spiaggia a ridosso del Woodstock cafe. Il mare è incantevole e l’atmosfera che si respira è del tutto in linea con il motto che sentirete ripetere spesso: Jamaica no problem. Oltre a questa splendida atmosfera, volenti o nolenti, si respira anche molto altro 😉 Pur non essendo legalizzata, se non per scopi terapeutici, la marijuana è fumata e venduta ovunque e non potrete evitare di inalarne un bel po’. I ritmi jamaicani sono molto diversi dai nostri e preparatevi una bella dose di pazienza per aspettare i vostri lettini o il vostro pranzo. Il tutto però è ricompensato dal piacere di mangiare una buona aragosta o un altro piatto locale proprio in riva al mare. Lasciamo la Jamaica con le ultime spiegazioni di Andrea e la musica di Bob Marley nelle orecchie.
 
Si riparte, questa volta per le isole Cayman. Dal punto di vista paesaggistico, è la tappa meno bella di tutta la crociera ma pur sempre stupenda. Meno bella perché la vegetazione non è rigogliosa come quella jamaicana e la cultura non è vivida come quella cubana e messicana. Si tratta di un’isola piuttosto occidentalizzata, piena di negozi di beni si lusso e molto cara. Il mare tuttavia è stupendo e qui abbiamo vissuto un’esperienza che difficilmente potremo dimenticare: la visita a Stingray City e il bagno con le razze o mante giganti. All’uscita del porto troverete diverse agenzie locali che vi propongono questo tour. il costo è di 40/45 dollari a testa e l’escursione dura circa 3 ore. Non temete per le tempistiche strette del rientro a bordo (la nave riparte infatti alle 14); vi assicuro che vi avanzerà anche del tempo per la spiaggia o per lo shopping. L’escursione inizia con 15 minuti di bus che portano fino all’attracco di alcune piccole imbarcazioni, a bordo delle quali, dopo 30 minuti di traversata, si arriva alla famosa secca, meta delle razze in cerca di cibo. I nostri accompagnatori ci hanno dato dei piccoli pezzi di calamaro, con i quali abbiamo dato da mangiare alle razze. Accarezzarle, abbracciarle, baciarle, sempre con delicatezza e nel rispetto dell’animale, è un’esperienza indimenticabile, che fa tornare bambini. La sosta dura mezz’ora circa e, sulla via del rientro, ci si ferma per un po’ di snorkeling. La varietà e la quantità di pesci non è a mio avviso tale da giustificare la sosta ma questo ovviamente è un parere personale. Scesi dall’imbarcazione il mini bus può ricondurvi al porto o lasciarvi alla famosa spiaggia 7 miles. Noi abbiamo optato per la seconda soluzione e la consiglio caldamente perché la spiaggia è davvero bella. Per il rientro non è necessario usare i taxi. Nella stessa piazzola in cui vi ha lasciato il bus, ne troverete altrettanti pronti a riportarvi al porto in 10/15 minuti al costo di 2,5 dollari. Sono molto numerosi e, nel nostro caso, appena deciso di tornare abbiamo trovato un bus pronto a partire.
 
L’ultima tappa della nostra crociera è a Cozumel, in Messico. Siamo davvero indecisi sul da farsi, le opzioni sono tante. C’è la possibilità di andare a visitare le rovine Maya a Tulum ma i 45 minuti di traversata via mare e la successiva ora in bus ci dissuadono. Con la sola traversata via mare si potrebbe raggiungere la famosa spiaggia di Playa del Carmen ma chi ci è stato prima di noi ce la sconsiglia perché troppo commerciale. Decidiamo di rimanere a Cozumel e di girare l’isola a bordo di un taxi. Ci accordiamo con l’autista che starà con noi per 6 ore al prezzo di 35 dollari a testa (sempre in 4 persone). La prima tappa è il Tequila Tour. Iniziare la giornata con una decina di assaggi fra tequila e altre bevande alcoliche può essere devastante o molto divertente, a seconda della vostra tenuta. Sicuramente la tappa è meritevole perché viene spiegato come si produce questa bevanda e quali altri prodotti si possono ricavare dalla pianta dell’agave. La visita e gli assaggi sono gratuiti ma ovviamente tentano di venderci i loro prodotti. Non so se i prezzi siano allineati alla media ma posso dirvi che vanno dai 60 ai 90 dollari a bottiglia. Dopo qualche foto di rito con il sombrero, ci dirigiamo verso le rovine di San Gervasio, le uniche rovine Maya dell’isola. Il sito archeologico è abbastanza piccolo e si gira in un’oretta circa. Tuttavia vale la pena visitarlo per farsi una prima idea della storia di questa popolazione, se non si è mai stati prima in Messico. Il nostro tassista ci porta poi a Punta Morena che, sarà per il forte vento, non ci piace molto. State attenti perché spesso i tassisti tendono a portarvi nella spiagge dei loro “amici”, dai quali hanno poi un ritorno economico sui vostri pasti e consumazioni. Avendo letto alcuni consigli sulla guida Lonely Planet, dopo il pranzo ci spostiamo e chiediamo di essere portati a Playa Palancar. A differenza della prima spiaggia, qui l’atmosfera è davvero da spiaggia caraibica, con acqua cristallina, sabbia bianchissima e palme che ombreggiano i lettini. Un vero paradiso. Ve le consiglio anche nel caso in cui non vogliate fare il giro dell’isola ma semplicemente una giornata di mare. Per finire un po’ di shopping nei numerosi negozi del porto e un ultimo drink prima di partire.
 
Alcuni giudizi sulla crociera e sui voli, date le recensioni molto negative della scorsa stagione. I nostri voli sono stati puntualissimi e l’organizzazione e il servizio ricevuto in linea con le nostre aspettative. Certo, non si viaggia con Emirates ma fra il charter Meridiana e uno di altre compagnie non abbiamo notato nessuna differenza. Era la nostra prima crociera quindi non posso paragonare MSC a Costa o alle più decantate compagnie straniere. Tuttavia il servizio a bordo è stato a mio avviso, e a detta di tutte le persone con cui abbiamo avuto il piacere di fare conoscenza, eccellente. Il personale è stato gentilissimo e sempre disponibile. Siamo rimasti anzi stupiti dal numero di volte in cui la nostra cabina veniva pulita e sistemata durante il giorno. Il cibo è eccellente e il servizio di ristorazione è disponibile sia pranzo che a cena. Sicuramente il buffet è di qualità inferiore rispetto al ristorante ma, se vi attenete agli orari standard, potrete usufruire del ristorante sia a pranzo che a cena. Gli spettacoli teatrali sono stupendi e sono tenuti da professionisti delle varie discipline. L’animazione è piacevole e non invadente. Insomma, credo che dallo scorso anno si siano organizzati un po’ meglio e che le recensioni negative siano notevolmente diminuite per questo motivo. Non abbiamo fatto nessuna escursione MSC e, pur non potendole giudicare, non me ne pento. Dato il numero elevato di persone che partecipano alle escursioni già organizzate dalla compagnia, mi è sembrato di capire dai racconti degli altri viaggiatori che i tempi fossero abbastanza ristretti. Organizzandole in autonomia da casa o sul posto abbiamo trovato un servizio ad hoc, adeguato rispetto ai nostri tempi e alle nostre esigenze, oltre che molto più economico. La mia conclusione, ripeto, non è tratta dall’esperienza personale ma dal confronto con gli altri viaggiatori che hanno fatto le escursioni con MSC. Credo, in ogni caso, che dati i posti meravigliosi che si visitano non si possa che rimanere soddisfatti, qualunque sia l’opzione scelta. 
Punto molto negativo della crociera è la temperatura all’interno della nave: un freddo insopportabile con sbalzi di temperatura molto rischiosi in alcuni punti. Vi consiglio di portare un foulard e una giacca e un abbigliamento non così leggero per le serate in nave.

Autore: lisaprontu

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